Curatela per adulti
Fine della curatela
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Chi può dimettere il curatore?
L'autorità di protezione dimette il curatore se non è più idoneo ai compiti conferitigli o se c'è un altro motivo grave.
- In linea di principio il curatore può chiedere di essere dimesso solo se ha motivi gravi. Anche in tal caso, però, deve continuare a condurre gli atti e i negozi che non possono essere rimandati finché l’autorità di protezione non ha trovato un'altra soluzione. Questo dovere di continuare gli affari non si applica ai curatori professionali.
- L'interessato o una persona a lui vicina possono chiedere all’autorità di protezione la dimissione del curatore.
Il curatore deve presentare un rapporto finale all’autorità di protezione al termine del suo ufficio e, se necessario, presentare il conto finale. L’autorità di protezione può liberare il curatore professionale da questo obbligo dopo la fine del rapporto di lavoro. L’autorità di protezione invia il rapporto finale e l'eventuale conto finale all‘interessato e all'eventuale nuovo curatore, e comunica ai destinatari se ha approvato i rapporti.
Termini & Requisiti formali
L'ufficio di curatore termina
• alla scadenza della durata stabilita dall’autorità di protezione, salvo riconferma;
• con la fine del rapporto di lavoro quale curatore professionale;
• con la fine della curatela;
• quando il curatore è sottoposto a curatela, diventa incapace di discernimento o muore.
Il curatore ha diritto di essere dimesso dalle sue funzioni se ha esercitato il suo ufficio per almeno quattro anni.
Chi può revocare la curatela?
L’autorità di protezione revoca la curatela se non ce n'è più motivo di mantenerla. La revoca avviene tramite decisione, che indica anche se il curatore ha adempiuto al suo compito.
L‘interessato, una persona a lui vicina o il curatore stesso possono chiedere in qualsiasi momento all’autorità di protezione di revocare la curatela. Il curatore è obbligato a informare l’autorità di protezione se è possibile revocare la curatela. L’autorità di protezione esamina la notifica e sente l‘interessato, a meno che questo non appaia sproporzionato. Nel caso di una curatela di accompagnamento, l’assistito ha in linea di principio il diritto di chiedere la revoca della curatela all’autorità di protezione. Anche in tal caso, però, l’autorità di protezione esamina se è necessaria un'altra misura.
Attenzione: in particolare se la persona assistita è sotto curatela generale, ordinata dalla precedente autorità tutoria prima dell'entrata in vigore della nuova legge sulla protezione degli adulti, l’autorità di protezione potrebbe richiedere una perizia.
Cosa succede dopo il decesso dell’interessato?
Se l‘interessato muore, la curatela termina e con essa i poteri del curatore. Per esempio il curatore non può più aprire le lettere indirizzate all‘assistito, ma non è nemmeno obbligato a continuare gli affari che non possono essere rimandati. Se lo fa comunque, in particolare perché non è a conoscenza della morte dell‘interessato e le azioni sono nell'interesse dell‘interessato, si applicano le disposizioni sulla gestione d’affari senza mandato. Gli eventuali eredi devono risarcire il curatore per questi atti.
In caso di morte dell‘interessato si applica il normale diritto successorio. Secondo una raccomandazione della COPMA la banca tratta l'eredità come se il defunto non fosse stato una persona assistita. Questo significa che la banca di regola blocca il conto fino a quando gli eredi esibiscono un certificato ereditario. Inoltre gli eredi possono disporre della successione dal momento della morte della persona assistita, a meno che le autorità non ordinino diversamente. Se la curatela comprende l’amministrazione dei beni, il curatore è in linea di principio tenuto ad assumere anche l’amministrazione dell'eredità. L’autorità di protezione può ordinare l’amministrazione dell'eredità e il curatore può rifiutare il mandato. Se accetta il mandato, gli eredi, se ci sono, devono compensarlo per questo lavoro.
Il curatore deve annunciare il decesso all'ufficio dello stato civile e all’autorità di protezione. Dopo la morte della persona assistita deve presentare un rapporto finale all’autorità di protezione e, se necessario, il conto finale. L’autorità di protezione può liberare il curatore professionale da questo obbligo se il rapporto di lavoro finisce. L’autorità di protezione invia il rapporto finale e l'eventuale conto finale agli eredi della persona assistita. L’autorità di protezione comunica ai destinatari se ha approvato il rapporto finale e il conto finale.