Salute
Il Cantone può obbligare gli operatori sanitari non vaccinati a sottoporsi ai test?
L'obbligo di sottoporre a test gli operatori sanitari non vaccinati che non sono guariti serve a garantire il mantenimento dell'assistenza sanitaria. È sancito dalla legge e proporzionato, come confermato dal Tribunale federale nella sentenza del 12 dicembre 2022.
Se un'autorità obbliga le persone a sottoporsi a test, si tratta, tra le altre cose, di una restrizione della libertà personale e della privacy. La Legge sulle epidemie costituisce una base legale sufficiente per questa misura. L'obbligo di sottoporsi a test è volto in particolare ad aumentare il tasso di vaccinazione e quindi ad alleggerire l'onere del sistema sanitario ed è pertanto di interesse pubblico e proporzionato.
Il Cantone introduce il test obbligatorio per gli operatori sanitari
Il Consiglio di Stato del Canton Ticino decide di rendere obbligatorio il test per gli operatori sanitari non vaccinati e non guariti che sono a stretto contatto con i pazienti e i residenti delle strutture sanitarie e socio-sanitarie. Trentadue persone, la maggior parte delle quali lavora nel settore sanitario, presentano un ricorso al Tribunale amministrativo cantonale contro questa decisione e chiedono al Cantone di abolire l’obbligo del test o di introdurlo per tutte le persone, indipendentemente dal loro stato di vaccinazione. Il Tribunale si dichiara non competente e rinvia la petizione al Tribunale federale il 29 ottobre 2021 come ricorso in materia di diritto pubblico. Il Tribunale federale rifiuta di concedere l'effetto sospensivo il 29 novembre 2021. Il 1° aprile 2022 il Canton Ticino abolisce l'obbligo di test nell'ambito dell'allentamento delle misure di protezione.
Il Tribunale federale decide nonostante l'obbligo di sottoporsi al test non esiste più
Di norma il Tribunale federale decide solo se il ricorrente ha un interesse attuale degno di protezione alla modifica o all'annullamento del decreto cantonale impugnato. Tuttavia, poiché in questo caso il decreto impugnato potrebbe essere emesso nuovamente in qualsiasi momento senza che sia possibile un esame tempestivo e la questione è di fondamentale importanza e di interesse pubblico, il Tribunale federale ha esaminato il ricorso, anche se il Cantone ha già abrogato l'obbligo di test.
Il test obbligatorio interferisce con i diritti fondamentali
I ricorrenti ritengono che il Cantone abbia trattato in modo diseguale le persone non vaccinate, in violazione del principio costituzionale di uguaglianza. L'obbligo di testare incide ulteriormente sulla libertà personale e sulla vita privata, limitando così i diritti fondamentali.
Il Tribunale federale conferma che il Cantone tratta le persone guarite e vaccinate in modo diverso da quelle non guarite e non vaccinate rendendo obbligatorio il test. È inoltre indiscutibile che i test obbligatori interferiscono con la libertà personale e la vita privata del personale sanitario interessato.
L'assistenza sanitaria è di interesse pubblico
Come afferma il Tribunale federale, la restrizione dei diritti fondamentali è costituzionale. Innanzitutto, è sancita da una legge. Inoltre, serve l'interesse pubblico di proteggere la salute pubblica e le persone particolarmente a rischio e di alleggerire l'onere del sistema sanitario. La possibilità di esentarsi dal test obbligatorio tramite vaccinazione serve anche ad aumentare il tasso di copertura vaccinale. Ciò consente a sua volta di mantenere i servizi sanitari e socio-sanitari pubblici.
Il test obbligatorio è un intervento proporzionato
Un'interferenza con i diritti fondamentali deve essere proporzionata. Il Tribunale federale ricorda che l'autorità competente ha un ampio margine di discrezionalità nelle situazioni di crisi sanitaria: è costretta a decidere rapidamente e sulla base delle conoscenze scientifiche attualmente disponibili.
Il Cantone non ha escluso la possibilità che anche le persone guarite e vaccinate possano diffondere il virus. Tuttavia, data la connessione scientificamente provata tra l'aumento del tasso di vaccinazione e la diminuzione della diffusione del virus e dei focolai nelle istituzioni, l'obbligo di test è comunque adatto a prevenire un sovraccarico del sistema sanitario. (Vedi anche: «Il medico cantonale può espellere dalla scuola un bambino non vaccinato?»)
Il Tribunale federale ha anche esaminato se i test obbligatori fossero necessari o se fosse possibile una misura più blanda. Il documento afferma che il personale sanitario deve avere una responsabilità superiore alla media nei confronti di persone particolarmente vulnerabili e con un rischio significativamente più elevato di un decorso grave della malattia. Un obbligo di test che riguarda esclusivamente il personale sanitario a stretto contatto con i pazienti evita una misura che si applica all'intera popolazione ed è quindi la misura più blanda possibile.
Infine, il Tribunale federale osserva che il Cantone ha effettuato il test gratuitamente e durante l'orario di lavoro. Pertanto, l'invasione della privacy è stata limitata al minimo.
Il Tribunale federale respinge il ricorso e condanna i ricorrenti a pagare le spese processuali per un importo di 2.000 franchi svizzeri.