Lavorare
Posso lavorare come fiduciario nonostante una condanna per truffa?
Chi commette reati contro il patrimonio per un lungo periodo di tempo in qualità di amministratore fiduciario deve aspettarsi l'interdizione dal lavoro.
Il tribunale può imporre un divieto di attività se una persona ha commesso un reato nell'esercizio della sua professione ed è stata condannata a una pena detentiva superiore a sei mesi o a una multa superiore a 180 aliquote giornaliere. Il presupposto è il rischio che il condannato abusi della sua attività per commettere altri reati. Se il condannato ha commesso i reati per diversi anni e non si attiene alle norme applicabili alla sua attività anche dopo la condanna, il tribunale può presumere un elevato rischio di recidiva, come confermato dal Tribunale federale nella sentenza del 30 settembre 2024.
Il Tribunale impone un divieto alle attività del fiduciario
Il Tribunale penale cantonale condanna un uomo a quattro anni e tre mesi di reclusione per appropriazione indebita, falsa attestazione e truffa. Anche l'Alta corte cantonale ha riconosciuto la colpevolezza dell'uomo e lo ha condannato a sei anni e mezzo di reclusione. Inoltre, ha imposto un divieto di attività: l'uomo non può lavorare in modo indipendente o come firmatario autorizzato nel settore fiduciario, finanziario e/o immobiliare per tre anni. L'uomo ha presentato ricorso al Tribunale federale contro questa sentenza penale.
Il fiduciario ha una posizione speciale di affidamento
Il Tribunale federale ha confermato l'entità della pena inflitta dal tribunale di primo grado: «Il tribunale di primo grado ha correttamente tenuto conto dell'entità del reato, dell'altissimo livello di energia criminale, di un certo sangue freddo e dei motivi puramente pecuniari del ricorrente». Un fiduciario può commettere con un reato patrimoniale una violazione della fiducia più grave rispetto a chi non ricopre questa funzione. Non si può quindi criticare nemmeno il fatto che il tribunale di primo grado applichi uno standard più severo a un fiduciario.
L’interdizione dal lavoro è giustificata dopo la recidiva
Il fiduciario si oppone al divieto di lavoro per tre anni, con il quale il tribunale gli vieta di operare nel settore fiduciario, finanziario o immobiliare se nel suo ruolo ha un diritto legale o di fatto di disporre delle risorse finanziarie di terzi. Il fiduciario ritiene che il rischio di recidiva sia basso. Il Tribunale federale, invece, sottolinea la lunga storia di reati penali dell'amministratore fiduciario e il fatto che avesse già effettuato operazioni discutibili con la sua nuova società a responsabilità limitata e rilasciato dichiarazioni disoneste sulla homepage.
Il Tribunale federale respinge il ricorso e condanna il ricorrente a pagare le spese processuali di 3.000 franchi svizzeri.