Lavorare
Come posso accertarmi del fatto che il mio datore di lavori paghi i contributi della cassa pensione?
L'assicurato troverà tutte le informazioni relative alla sua situazione previdenziale sul suo attestato di previdenza annuale. Queste informazioni sono riservate. Se il dipendente non riceve l’attestato, può informarsi presso la cassa di compensazione AVS.
Un istituto di previdenza deve informare annualmente e in modo completo i propri assicurati sulla loro situazione previdenziale. Il datore di lavoro non ha il diritto di vedere questo attestato di previdenza. Se il lavoratore dubita che il datore di lavoro abbia trasferito i contributi, può chiedere alla cassa di compensazione dell'AVS se l’affiliamento ad un istituto di previdenza è stato effettuato.
La cassa pensione deve informare annualmente
L'istituto di previdenza deve informare annualmente e personalmente la persona assicurata sulla sua situazione previdenziale. Questo include, tra l'altro, informazioni su quali contributi il datore di lavoro ha trasferito nell'ultimo anno. Il datore di lavoro deve versare il suo contributo e la quota a carico del dipendente. Deve trasferire questi contributi al fondo pensione al più tardi alla fine del primo mese successivo all'anno civile o assicurativo per il quale i contributi sono dovuti.
Il datore di lavoro non può ispezionare gli attestati di previdenza
La cassa pensione deve inviare al dipendente l’attestato di previdenza in busta chiusa. Può farlo tramite il datore di lavoro. Tuttavia, il datore di lavoro non ha il diritto di visionare il certificato di pensione e nemmeno di conservarlo.
Previdenza professionale garantita anche in caso di inadempienza del datore di lavoro
Se un dipendente non riceve l’attestato di previdenza anche dopo averlo richiesto più volte, può rivolgersi alla cassa di compensazione AVS. In questo modo si verifica se il datore di lavoro è affiliato a un istituto di previdenza. In caso contrario e se l’azienda non provvede a regolarizzare gli omessi versamenti nei termini richiesti lei non rischia comunque delle lacune previdenziali, poiché eventuali ammanchi contributivo saranno assunti dall'istituto collettore . Ma la faccenda verrà a costare cara al datore di lavoro: dovrà versare la totalità dei contributi a suo carico illecitamente trattenuti, e ciò con tanto di interessi. Se non le avesse detratto i contributi dallo stipendio, il dipendente a sua volta dovrà pagare questi arretrati, al massimo per gli ultimi cinque anni.
Aggiornato il 9 febbraio 2023