Lavorare

Ho il diritto di poter lavorare da casa?

Non esiste un diritto fondamentale a poter lavorare da casa. Tuttavia, il datore di lavoro può concordare con il dipendente dei periodi di Home office.

Di norma, il datore di lavoro può decidere se e quali dipendenti possono lavorare da casa, quando e a quali condizioni. Esistono solo eccezioni isolate a questa regola: ad esempio, i dipendenti federali hanno il diritto di chiedere ai loro superiori di promuovere forme di lavoro flessibili, compreso il lavoro da casa, nella misura in cui ciò sia operativamente possibile. A causa di ordini ufficiali, come ad esempio durante la pandemia COVID-19, può esistere il diritto di lavorare da casa. (Vedi anche: «Posso fare telelavoro dal mio camper?»)

Il datore di lavoro può determinare il luogo di lavoro

Il diritto del datore di lavoro di impartire istruzioni include anche il diritto di determinare il luogo di lavoro. Al contrario, il dipendente non ha diritto ad un luogo di lavoro specifico, almeno in un rapporto di lavoro di diritto privato. Un contratto collettivo di lavoro (CCL) potrebbe prevedere il diritto di lavorare da casa. Come ha spiegato il Consiglio federale in risposta a una richiesta parlamentare, non è prevista alcuna modifica della legge in questo senso: Ad esempio, l’Home office non è possibile per tutte le professioni, l'infrastruttura adatta non è disponibile ovunque e il datore di lavoro deve poter vietare il lavoro a domicilio se il lavoro svolto «non è soddisfacente».

Forme di lavoro flessibili nell'amministrazione federale

Dal 1° gennaio 2023, il personale federale ha il diritto di far esaminare ai propri superiori le modalità di lavoro flessibili. «Tuttavia, non esiste alcun diritto legale a poter scegliere il luogo di lavoro», come scrive il Consiglio federale nella sua risposta ad un'iniziativa parlamentare. Inoltre, anche quando si lavora da casa, i superiori devono controllare le prestazioni lavorative e, in particolare, possono chiedere ai dipendenti di essere disponibili con breve preavviso.

Tuttavia, se un dipendente federale chiede di poter lavorare da casa per motivi di salute, un semplice e non comprovato riferimento ad un’eventuale difficoltà di essere raggiunto, non è sufficiente per rifiutargli questa soluzione. Ad esempio, il Tribunale amministrativo federale ha stabilito che il licenziamento da parte del datore di lavoro di una dipendente che insisteva nel lavorare da casa per motivi psicologici non era oggettivamente giustificato e le ha riconosciuto un risarcimento pari a sei stipendi mensili lordi.