Lavorare
Il mio datore di lavoro deve proteggermi dall’esposizione solare?

Il datore di lavoro deve proteggere i propri dipendenti da un'eccessiva esposizione al sole. Alle persone vulnerabili si applicano norme di protezione speciali.
La legge sul lavoro obbliga i datori di lavoro a prendere le misure necessarie e appropriate per proteggere la salute dei loro dipendenti. L'ordinanza sulla protezione della salute specifica che i datori di lavoro devono proteggere i propri dipendenti da un'eccessiva esposizione al sole. Per le persone vulnerabili, come i giovani, le donne incinte, le madri e gli anziani, la Legge sul lavoro prescrive speciali norme di protezione.
Previste misure contro il calore
Nelle sue indicazioni, la Segreteria di Stato per gli Affari Economici (SECO) afferma che i datori di lavoro devono adottare misure tecniche e organizzative per prevenire i problemi di salute causati dall'irradiazione solare e termica. Le misure tecniche possono includere tetti protettivi o raffreddamento ad aria, mentre le misure organizzative possono includere l'adeguamento degli orari di lavoro o la riduzione delle attività fisicamente impegnative. (Vedi anche: «La datrice di lavoro deve mettere a disposizione acqua potabile in estate?»)
Disposizioni speciali di protezione per le persone vulnerabili
Alle persone vulnerabili si applicano ulteriori norme di protezione. Ad esempio, un datore di lavoro non può impiegare giovani per lavori pericolosi. In particolare, i lavori che comportano l'esposizione a radiazioni non ionizzanti sono considerati pericolosi, il che significa che non sono consentiti nemmeno i lavori che comportano un'esposizione prolungata al sole
Un datore di lavoro può impiegare donne incinte e madri che allattano in lavori pericolosi e faticosi solo se ciò non comporta rischi per la salute della madre e del bambino. Il «lavoro pericoloso e faticoso» comprende, in particolare, il lavoro in condizioni di caldo. A sua volta, una temperatura ambiente superiore a 28°C è considerata «esposizione al caldo»; non ci sono limiti assoluti per le aree esterne.
Non esiste un divieto esplicito per gli anziani, ma la SECO scrive nelle sue indicazioni che l'impiego di persone di età superiore ai 50 anni in luoghi di lavoro esposti al caldo dovrebbe essere evitato. Inoltre, un dipendente che lavora al caldo deve essere in forma e in salute e, come limite, deve avere una temperatura interna di 37,8 °C, il che significa che il datore di lavoro non può impiegare regolarmente i dipendenti più anziani al caldo. (Vedi anche: «Qual è la temperatura ragionevole sul posto di lavoro?»)