Consumo & Internet
L'università può leggere le mie e-mail universitarie?
L'università non può leggere alcuna mail senza il consenso del titolare dell'account di posta elettronica, anche se ha la possibilità tecnica di farlo. In caso di grave sospetto di un reato penale grave, la procura pubblica può disporre la sorveglianza della posta e del traffico delle telecomunicazioni.
La protezione della sfera privata costituzionalmente garantita comprende anche la segretezza del traffico delle telecomunicazioni. Se l'università interviene senza il consenso della persona interessata, commette una violazione illecita della personalità. A determinate condizioni la procura pubblica può accedere alle e-mail degli indagati.
L’ uni non è autorizzata a leggere la posta elettronica anche se potrebbe
Come ogni dipartimento informatico, anche quello di un'università può tecnicamente accedere alle e-mail e al loro contenuto. Tuttavia, il titolare dell'account di posta elettronica deve fornire un consenso esplicito, altrimenti l'università viola la legge sulla protezione dei dati, ma può anche essere perseguita per accesso indebito a un sistema per l’elaborazione di dati.
La procura pubblica in casi determinati può leggere la posta elettronica
Se c'è un grave sospetto di un reato penale grave - come l'omicidio, la truffa o la pornografia infantile – la procura pubblica può disporre la sorveglianza del traffico di e-mail. La condizione è che le azioni d’inchiesta già svolte non hanno dato esito positivo o le indagini siano inutili o eccessivamente difficili. A differenza della sorveglianza telefonica, tuttavia, in questo caso non è necessaria l’approvazione del giudice. Tuttavia, in futuro la procura pubblica dovrà informare la persona interessata circa la possibilità di chiedere che le e-mail vengano sigillate. L'entrata in vigore dell'articolo nel Codice di procedura penale è prevista per l'inizio del 2024.
Nel corso di tali indagini, la procura pubblica o il servizio per la sorveglianza della corrispondenza postale e del traffico delle telecomunicazioni possono chiedere all'università di collaborare.
Aggiornato il 31 agosto 2023