Salute

La cassa pensioni può chiedermi informazioni sul mio stato di salute?

La cassa pensioni non può chiedere ad un dipendente informazioni sul suo stato di salute prima di accettarlo nell'assicurazione obbligatoria. Può tuttavia subordinare l'ammissione all'assicurazione non obbligatoria allo stato di salute. In caso di informazioni false, la cassa pensione può recedere dal contratto.

I dipendenti sono assicurati obbligatoriamente alla previdenza professionale a partire dall'età di 17 anni se percepiscono un salario annuo superiore a 22 050 franchi. In questo ambito la cassa pensioni competente non può imporre ulteriori condizioni di ammissione. Tuttavia può strutturare in modo ampiamente libero l'assicurazione sovra-obbligatoria e far dipendere l'ammissione dalla risposta a domande sullo stato di salute. Se il richiedente risponde in modo non veritiero, la cassa pensione minaccia di recedere dal contratto. (Si veda anche: «Sono autorizzato a mentire alla cassa malattia sul mio stato di salute?»)

Assicurazione obbligatoria indipendente dallo stato di salute

Un dipendente è assicurato obbligatoriamente con un salario compreso tra 22 050 e 88 200 franchi. Per questo cosiddetto pilastro 2a la cassa pensioni non può chiedere informazioni sullo stato di salute. Non sono inoltre ammesse riserve basate sullo stato di salute.

La cassa pensioni può strutturare liberamente l'assicurazione sovra-obbligatoria

Il dipendente può assicurare il proprio stipendio tra 88 200 e 882 000 franchi su base volontaria. Per questa fascia la cassa pensioni può chiedere informazioni sullo stato di salute e fare le dovute riserve.

Prima di accettare una persona nella sua assicurazione sovra-obbligatoria la cassa pensioni può chiedere informazioni sullo stato di salute. Il richiedente deve rispondere a queste domande in modo veritiero, nella misura in cui le risposte sono a lui note o devono essere a lui note. (Vedi anche: «7 risposte alle nuove norme sui test genetici»)

L'istituto di previdenza può applicare una riserva per motivi di salute. Tuttavia essa non può ridurre la previdenza acquisita con la prestazione d’uscita che il richiedente ha già portato con sé. Il tempo di riserva già trascorso nel precedente istituto di previdenza dev’essere computato sulla nuova riserva. Infine la riserva non può superare i cinque anni: allo scadere di questi cinque anni liberi da reclami, l'istituto di previdenza deve assicurare nuovamente l'assicurato senza riserve.

Recesso dal contratto previdenziale

Se l'assicurato risponde in modo non veritiero alle domande sul suo stato di salute nell'ambito dell'assicurazione non obbligatoria, le conseguenze sono disciplinate dal regolamento della cassa pensioni.

Se il regolamento non contiene alcuna disposizione, la legge si applica per analogia: se l'istituto di previdenza vuole recedere dal contratto di previdenza, deve farlo per iscritto entro quattro settimane da quando è venuto a conoscenza della violazione dell'obbligo di informazione. Ciò significa che non solo l'intera assicurazione nell'area extra-obbligatoria può essere annullata. Dopo il recesso l'obbligo di fornire le prestazioni si estingue anche per i danni già subiti in relazione ai problemi di salute non dichiarati. L'istituto di previdenza può richiedere la restituzione delle prestazioni già erogate.

Aggiornato il 30 marzo 2023