Abitare
Un appartamento di lavoro è possibile nonostante il divieto di abitazioni secondarie?
Dall'11 marzo 2012 è in vigore il divieto di costruire nuove abitazioni secondarie se la percentuale di residenze secondarie supera già il 20%. Le residenze secondarie precedentemente approvate o costruite non rientrano nel divieto. Inoltre è ancora possibile costruire appartamenti per residenti settimanali.
L'iniziativa sulle abitazioni secondarie adottata l'11 marzo 2012 è direttamente applicabile. Se la percentuale di residenze secondarie in un Comune supera già il 20%, da quel momento in poi le autorità non potranno più approvare nuove abitazioni secondarie. (Vedi anche: «Le autorità possono annullare la licenza edilizia per un’abitazione secondaria?») Tuttavia una casa occupata in modo permanente per motivi di lavoro o di formazione è considerata una «abitazione primaria» e quindi non rientra nel divieto di abitazioni secondarie.
Gli appartamenti per residenti settimanali non rientrano nel divieto delle residenze secondarie
Se un'abitazione viene utilizzata regolarmente per svolgere un'attività lavorativa o per motivi di studio non si tratta di un’abitazione secondaria. Come scrive il Consiglio federale nel suo messaggio, ciò vale in particolare per gli appartamenti di residenti settimanali. Se, invece, l'abitazione viene utilizzata solo sporadicamente o solo durante una certa stagione e per il resto è vuota, è considerata un’abitazione secondaria. Se la percentuale di abitazioni secondarie nel Comune supera già il 20%, l'autorità competente non può approvare la costruzione di tale abitazione. In linea di principio non può nemmeno permettere che una precedente residenza primaria venga utilizzata come residenza secondaria. In casi eccezionali, tuttavia, può sospendere la corrispondente limitazione d'uso. (Vedi anche: «Divieto di seconde case: il Comune può approvare chalet di lusso?»)
Aggiornato il 13 aprile 2023